Riportiamo l’articolo, uscito nella pagina della Cultura de L’Unione Sarda, nel quale Caterina Pinna illustra i temi principali del progetto di questo sito, che lunedì 21 settembre ha avuto il “battesimo” istituzionale con un incontro all’Ordine dei giornalisti della Sardegna, presenti con l’autore, il presidente dell’Assostampa Celestino Tabasso e dell’Ordine Francesco Birocchi.
Nasce la biblioteca mutimediale sulla storia dell’informazione nell’Isola
di Caterina Pinna
Vedi alla voce “giornalismo in Sardegna”. Se fino a ieri orientarsi nel magma di una storia complessa e composita era un’operazione faticosa, priva di bussola, ora grazie a Carlo Figari c’è un sito, rintracciabile nella pagina web dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna, che raccoglie, collaziona, cuce il complicato mondo dell’editoria in Sardegna. Lo fa dai primi tre numeri apparsi nel 1793 dell’Ebdomadario della Sardegna all’attualissimo blog, passando per gazzette e quotidiani, radio, televisioni, riviste specializzate. Le mille e una voce che fanno la storia di un’Isola e la nostra identità.
Una vita all’Unione Sarda
Carlo Figari è stato un giornalista dell’Unione Sarda che ha percorso tutto il cammino fino alla vicedirezione. Di giornalismo ha continuato a occuparsi nelle aule dell’Università quando, insegnando “Teoria e tecnica del linguaggio giornalistico” più che mai ha sentito l’urgenza di un lavoro sistematico sulla materia. Per indirizzare gli studenti, prima di tutto, e per mettere a disposizione della collettività materiale che ci facesse comprendere da dove veniamo, quanta parte il mondo dell’informazione abbia contribuito a costruire quello che oggi siamo, quante voci per informare, dare notizie, promuovere opinione si siano accese e siano state poi spente. Per chiarire infine come oggi la notizia sia in mano a tutti, ma approfondirla e comprenderne importanza e forza sia lavoro giornalistico.
Battesimo
Il sito www.CarloFigari.it è stato tenuto a battesimo ieri mattina a Cagliari dai presidenti dell’Ordine dei giornalisti e dell’Assostampa, Francesco Birocchi e Celestino Tabasso nella sede dell’Associazione. «Nasce una biblioteca multimediale sulla storia del giornalismo in Sardegna che è anche la storia dell’Isola dalla fine del ‘700 a oggi», ha spiegato Carlo Figari, «perché i giornalisti con le gazzette, i periodici e i quotidiani – e in tempi più recenti la radio, la televisione e il web – hanno contribuito a creare una storia sociale e culturale e anche un’identità dei sardi. Grazie a questo sito voglio raccogliere il materiale disponibile, libri, pdf, documenti, fotografie, tesi di laurea e riuscire così a ricostruire una storiografia che duri nel tempo e dia sistematicità alla materia».
Opera aperta
L’idea di fondo è quella di una sorta di Wikipedia dell’informazione in Sardegna, con contributi delle persone che consultano la biblioteca on line. Naturalmente chi la utilizza sarà obbligato a muoversi nei confini delimitati dal copyright che tutela articoli o foto. «Carlo Figari ci invita a una riflessione storiografica più attenta sulle nostre radici, colma un vuoto», ha osservato Celestino Tabasso, presidente dell’Associazione della Stampa sarda. «Abbiamo a disposizione un’opera aperta, vigilata e vagliata che, in un momento di crisi per l’informazione, ci aiuta a capire da dove veniamo. Punta a spiegare il senso di tante iniziative editoriali». Il sito non ha l’impronta dell’aneddotica o il gusto della biografia più o meno illustre, cerca piuttosto di fare chiarezza, di sciogliere «nodi irrisolti», come li ha chiamati il presidente dell’Ordine Francesco Birocchi, «per esempio nella stagione del monopolio della Sir in Sardegna. Il ruolo dell’informazione in Sardegna – ha aggiunto – è cruciale per la nostra storia».
Appello agli studiosi
Aiutato dal Covid che ha imposto la clausura domestica, Figari ha raccolto e inserito nel sito chilometri di parole dalle più antiche alle più nuove. «Mancano tante foto, tanti documenti – ha avvertito – l’invito è dunque a tutti i giornalisti a mettere a disposizione documenti, scritti, fotografie chiuse nei cassetti». Basta un clic. Con una parola chiave si può rileggere e scoprire, per esempio, una storia di cui si trova pochissimo tra i testi di giornalismo: l’esperienza di Video on line, a metà degli anni Novanta, quando l’Unione fu il primo giornale sul web. Allora fu un’avventura da pionieri.
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La notizia con intervista su Unionesarda.it. Ecco il link: il video
Chi è Caterina Pinna
Sassarese, ha trascorso tutta la lunga carriera professionale all’Unione Sarda, prima come corrispondente da Sassari, poi in redazione a Cagliari. Attualmente caposervizio della Cultura.