La storia del giornalismo in Sardegna: incontro per la formazione professionale
Quando nasce il giornalismo in Sardegna e come si sviluppa il mestiere nel corso del tempo? Nell’ambito dei corsi formativi organizzati annualmente dall’Ordine della Sardegna alcuni incontri, svoltisi a Cagliari, Alghero e Nuoro, si sono soffermati sulla storia, la censura e le regole deontologiche. Ospiti della sala conferenze de L’Unione Sarda il 12 febbraio 2015 sono intervenuti il prof. Francesco Atzeni, ordinario di Storia contemporanea della facoltà di Lettere di Cagliari, Enrico Clemente, ex presidente dell’Assostampa sarda e membro della giunta Fnsi, giornalista di lungo corso che fu testimone di un momento drammatico della vita de La Nuova Sardegna, e di chi scrive che aveva pubblicato di recente il volume “Dalla linotype al web” (Cuec 2014). Introduzione del presidente dell’Ordine regionale Francesco Birocchi.
Un ampio resoconto dell’incontro, che riprendiamo con alcuni stralci in questa sede, nell’articolo di Alessandro Zorco pubblicato e consultabile sul sito da lui diretto www.blogosocial.com.
<<La libertà di stampa è stata introdotta anche in Sardegna dallo Statuto Albertino nel 1848, proprio all’indomani della cosiddetta “fusione perfetta”, cioè dell’annessione al Piemonte che, fortemente voluta soprattutto dalle classi borghesi e imprenditoriali e non certo dal popolo, l’improvvida rinuncia dell’isola a tutti i suoi privilegi e alla sua autonomia>> ha spiegato Francesco Atzeni che ha focalizzato la sua relazione soprattutto sui rapporti tra informazione e politica in Sardegna, mentre la stragrande parte della popolazione sarda viveva nell’analfabetismo più totale, nascevano nell’isola i primi “fogli” nei quali gli intellettuali di allora iniziavano a discutere di quella che nel corso degli anni è stata definita “questione sarda”.
Il primo foglio di un certo rilievo nato nell’isola dopo la liberalizzazione della stampa è stata La Gazzetta popolare (1869), fondata dall’avvocato, politico e tipografo Giovanni Sanna Sanna (il doppio cognome non è un refuso), che aveva interessi anche nelle miniere e nelle ferrovie. In quegli anni, come detto, fiorirono numerosi “fogli” che davano voce alle istanze e alle peculiarità della Sardegna, ma quelle testate sono state per lo più meteore passeggere che in ogni caso non durarono che pochi anni. Con l’eccezione de L’Avvenire di Sardegna (1871-1893) diretto da Giovanni De Francesco, ex garibaldino discepolo di De Sanctis, che durerà a Cagliari ben 22 anni sino alla nascita dell’Unione Sarda nel 1889 e della Nuova Sardegna che a Sassari uscirà nel 1891.
Zorco evidenzia nella sua cronaca la forte testimonianza di Enrico Clemente che ha raccontato di quando Nino Rovelli gli propose la guida della Nuova Sardegna dicendogli senza mezzi termini che il giornale avrebbe dovuto “fare gli interessi” del colosso petrolchimico di proprietà della famiglia Rovelli, la Sir. Clemente, personaggio chiave della storia del giornalismo sardo, capì che stava rinunciando a parecchi privilegi ma rifiutò diplomaticamente l’offerta di Rovelli diventando uno dei principali oppositori dell’incredibile monopolio che dalla fine degli anni 60 alla fine degli anni 70 ha condizionato la stampa sarda.
Rovelli e La Nuova: testimonianza di Enrico Clemente
Non che la Nuova Sardegna fosse vincolata dai poteri forti. Facendo un salto in avanti alla fine dell’era Rovelli, Enrico Clemente ha raccontato che – affinché andasse in porto la trattativa tra Rovelli e l’imprenditore Carlo Caracciolo – fu necessario proporre al presidente della Regione Armandino Corona un direttore massone. E accettare l’invito della Democrazia Cristiana sarda di affidare una quota societaria ad un giovane e intraprendente Flavio Carboni.
<<Nel suo saggio “Dalla linotype al web”, il vice direttore dell’Unione Sarda Carlo Figari, docente di storia del giornalismo all’Università di Cagliari – scrive Zorco – ha ricostruito soprattutto la storia ancora frammentaria e priva di fonti (che non siano le testimonianze dirette dei protagonisti) del giornalismo sardo tra gli anni Settanta e Novanta, compresa l’importante esperienza di Video On Line con cui l’Unione Sarda – allora guidata dal “visionario” Nicola Grauso – era stata la prima testata italiana ad affrontare il mare magnum del web>>.
A conclusione dell’incontro il presidente Francesco Birocchi ha ripercorso le tappe che hanno portato alla istituzione dell’Ordine dei giornalisti sottolineando le difficoltà sempre crescenti per l’accesso alla professione e il rispetto della qualità dell’informazione.
SardiniaPost, Sardegna Oggi, Casteddu Online, CagliariPad sono solo alcune delle tantissime testate online che sfornano ogni giorno notizie che in tempo reale approdano in rete. Sui blog e sui social network – commenta Alessandro Zorco – ognuno può scrivere quello che vuole. La democrazia digitale sembra aver preso il sopravvento. Eppure, in questo tripudio di notizie accessibili a tutti, i mezzi di informazione stanno boccheggiando. Cresce la disoccupazione, molti giornalisti bravi sono espulsi da un mercato sardo che spesso premia ancora solo i più raccomandati. Segno che la stretta connessione che nel corso degli anni ha caratterizzato il giornalismo e la politica sarda è ancora molto attuale.
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Chi è Alessandro Zorco
Laureato in Giurisprudenza, giornalista professionista dal 2006. Ha lavorato presso L’Unione Sarda, il Giornale di Sardegna (Epolis) e l’Italia dei Valori. Componente della giunta e del consiglio nazionale dell’Unione cattolica della stampa italiana. Attualmente è addetto stampa della CNA Sardegna. Ha fondato e dirige il sito Blogosocial.com.
Cosa è Blogosocial
Testata giornalistica iscritta il 17.10.2015 presso il Tribunale di Cagliari, di cui Zorco è direttore ed editore. Prende vita da un blog personale nato nel maggio 2013 dalla forte esigenza di esprimere opinioni e soprattutto per un confronto tra colleghi all’interno di un mondo bello e complicato come quello dell’informazione.
Poi Blogosocial si è evoluto, fino ad avvertire la necessità di aprirsi a nuove idee e nuove collaborazioni. Ecco la decisione – spiega Zorco – di accogliere altre voci e dare spazio alle notizie quotidiane provenienti dall’attualità, dal mondo politico, economico e giornalistico della nostra regione.
Nella foto a destra l’indice del sito.