Nel numero del 1993 dell’Almanacco di Cagliari, il direttore Vittorio Scano pubblica un articolo che ricostruisce il primo decennio sulle vicende della seconda televisione cittadina e sarda, che è ormai una bella realtà nel panorama dell’etere regionale. A firma di Marcella Aresti ripercorre le tappe della Tv a partire dalla nascita, il periodo dell’affermazione e della concorrenza con Videolina, la crescita della redazione che a fianco a giornalisti e conduttori esperti inserisce uno stuolo di giovani che faranno carriera nella medesima emittente di via Venturi o passando ad altre Tv regionali o nazionali.
Per cortese concessione di Scano si può leggere l’articolo integrale in questo PDF tratto dall’Almanacco 1993.
Ecco una sintesi dell’articolo: «Dopo Videolina è la televisione privata più seguita in Sardegna. Ma la patente di secondi va un po’ stretta allo staff di Sardegna Uno, l’emittente cagliaritana che da alcuni anni costituisce un esempio di creatività professionalità anche fuori dall’isola.
Fondata da Paolo Ragazzo quasi dieci anni fa Sardegna Uno ha raggiunto un obiettivo di primissima importanza per rappresentare un complesso di proposte nuove nelle quali riconoscere bisogni ed esigenze del pubblico isolano, Non è poca cosa se si considera la grande competitività che contraddistingue il settore e soprattutto gli altissimi costi per confezionare un prodotto valido (…)
L’iniziativa è nata quasi per caso. Dietro suggerimento di un amico di famiglia, Paolo Ragazzo, comprò il Canale 46 come regalo di maturità per il figlio Riccardo; ma come accade di frequente il padre si appassionò all’impresa più del figlio e, nel giro di pochi anni, riuscì a creare una presenza consistente nel panorama delle televisioni private in Sardegna (…)
«Ma cerchiano di ripercorrere insieme ad Antonio Costantino (allora direttore generale, ndr) le fasi più salienti della vita di questa emittente. Gli inizi sono incerti: molto volontariato, un po’ di approssimazione, fusione con Telesardinia… Tuttavia, ad un certo punto Sardegna Uno si stacca decisamente dal mucchio e inizia la sua avventura con le carte in regola perireste un solo determinante nel complesso mondo televisivo isolano.
«È il 1986. Gli studi vengono sistemati in un vasto capannone, posto in via Venturi una traversa di viale Marconi a due passi dall’altra emittente isolana Videolina. Con un blitz, il management di allora – Cionci Lorenti, Sandro Angioni, responsabile del Tg; Michele Rossetti, direttore tecnico – strappano proprio a Videolina giornalisti ed operatori di notevole valore professionale. Sono gli anni della grande sfida. È un’occasione che molti non si lasciano sfuggire. Giacomo Serreli (poi rientrato a Videolina), Nicola Scano, Fiorella Ferruzzi, Angelo Caredda, Gigi Perra e Sandro Crisponi si lasciano attrarre dalla novità e salgono la squadra di Sardegna Uno.
In quel periodo collabora anche Maria Luisa Busi (nella foto), una giovane esordiente destinata a diventare una stella dei telegiornali Rai. I risultati non tardano ad arrivare: il Tg di Sardegna Uno acquista rapidamente credibilità e audience…
Si moltiplicano i programmi dedicati a sport, gastronomia, tv per ragazzi (a cura di Gianluca Medas che realizza un vero tg realizzato da giovanissimi), musica regionale, un settimanale per le donne curato da Vera Coppa e Rosanna Romano. Un programma di economia condotto da Carmina Conte, uno sulle rassegne d’arte curato dall’esperto Antonio Demuro, una sulle specialità della cucina sarda con protagonista Vincenzo (noto Pinti) Frigo, e i tre appuntamenti settimanali con Giorgio Ariu, eclettico giornalista-conduttore-commentatore “Sport domani”, “Lunedì sport” e “Senza spogliatoio”.
La redazione è affidata a giornalisti di provata capacità; direttore Nicola Scano (che diventerà presidente della Provincia per una legislatura, avrà esperienze all’ufficio stampa della Regione e andrà poi a Videolina), Vera Coppa (poi alla Rai), Rosanna Romano (andrà all’ufficio stampa del Consiglio regionale), Fiorella Ferruzzi (da Sassari), Pierfranco Zanchetta (da Olbia) e Mauro Pili che avrà una brillante carriera politica culminata con la presidente dalla Regione, un seggio in Parlamento alla Camera dei deputati con Forza Italia, e il ritorno a Cagliari nel 2021 all’Unione Sarda come caporedattore.
Tra i collaboratori più noti spicca Giorgio Melis (nella foto tratta dall’Almanacco), grande giornalista e combattivo polemista che dopo una lunga carriera all’Unione Sarda (sino a diventare vicedirettore) per dissidi con l’editore Grauso e la svolta politica in chiave berlusconiana del quotidiano, passerà alla Nuova Sardegna. A Sardegna Uno condurrà “Ad occhi aperti”, una delle trasmissioni più seguite dell’emittente.
Tra i giornalisti più noti transiteranno Cesare Corda (corrispondente di Mediaset) e l’esperto di calcio Puppo Gorini.
«Anche dal punto di vista tecnico la situazione è altamente competitiva . Sardegna Uno trasmette attraverso 45 ripetitori disseminati in tutti i punti strategici dell’Isola…. Nella sede di via Venturi sono allestite quattro sale di registrazione, due studi, due regie e due sale di montaggio…
Molte idee, ampliamenti strutturali e tecnologici, programmi popolari e Tg di informazione di qualità. Sardegna Uno cresce e in meno di un decennio (dalla nascita al 1993, anno di questo articolo) si afferma a livello regionale garantendo un’informazione alternativa a quella di Videolina e un pluralismo che oggi, dopo la recente acquisizione all’asta (settembre 2021) rischia di venire drasticamente limitato.