Lucio Artizzu (Cagliari 1930-2021) è stato un giornalista di spicco nel panorama editoriale regionale, ma nello stesso tempo nella sua piena e lunga vita è stato un intellettuale e un politico di valore. Scomparso all’età di novant’anni il 18 marzo 2021, apre un vuoto nella famiglia dei giornalisti sardi e nella città che ha profondamente amato lasciando in eredità numerosi articoli e saggi.
Nel ruolo di amministratore comunale (negli anni ottanta consigliere e assessore) ha avuto l’onore di sfilare a cavallo in via Roma davanti al Municipio nelle vesti dell’Alter Nos, nell’edizione del 1987 della sagra di Sant’Efisio, un incarico che gli aveva affidato il sindaco Paolo De Magistris, col quale avevano amicizia e interessi molti stretti, legati dalla comune passione per le cose di Cagliari al percorso politico nell’area cattolica democristiana. Certo De Magistris, gran camminatore (ogni giorno non mancava la sua passeggiata in Castello) non era tipo da montare in sella nella faticosa sfilata del primo maggio, lasciò quindi il compito di rappresentare il primo cittadino e con lui l’autorità cittadina ad Artizzu che seppe svolgere con eleganza e capacità il suo compito. Alto, magro, capelli bianchi, sempre elegante con qualcosa di stile british (non a caso scriverà un libro sull’ammiraglio Nelson), si ricorda il suo passaggio davanti al palco delle autorità che salutò con ampi gesti col cilindro in mano (resta una bella immagine di quel giorno nell’archivio storico fotografico dell’Unione Sarda, più volte pubblicata negli inserti speciali del primo maggio).
Alla storia di Sant’Efisio e alla fede dei cagliaritani per il martire guerriero ha dedicato un bel volume edito da Della Torre (2001).
Dal giornalismo alla Regione
Nato a Cagliari il 16 agosto del 1930, Lucio Artizzu si laurea in Lettere e Filosofia nell’università cittadina. Inizia ad insegnare a metà anni Cinquanta, ma abbandona la scuola per dedicarsi alla sua grande passione, il giornalismo. Già vicino alla gioventù cattolica, comincia la carriera al Quotidiano Sardo di Cagliari e Oristano, organo della Curia arcivescovile, diretto da mons. Lepori (si veda il link sull’argomento in questo sito).
Le sue qualità di cronista preparato e appassionato di politica, ben presto gli vengono riconosciute tanto che diventa corrispondente per l’Isola del quotidiano nazionale della Dc, il Popolo, collaborando nel contempo con diversi giornali e riviste nazionali. Tra i fondatori del Messaggero Sardo (vai al link), il mensile dedicato agli emigrati sardi nel mondo, viene assunto all’ufficio stampa della Regione, di cui sarà capo responsabile dell’ufficio stampa della presidenza della Giunta per quindici anni. Un incarico che ha ricoperto durante la presidenza dei democristiani Antonio Giagu De Martini (agli inizi degli anni Settanta), Pietrino Soddu e Angelo Rojch ma anche sotto la guida del socialdemocratico Sandro Ghinami, del socialista Franco Rais e di Mario Melis, esponente di spicco del partito sardo d’azione (negli anni Ottanta). Dopo la parentesi politica di consigliere e assessore comunale, ritorna al suo lavoro alla Regione sino alla pensione.
Governatore del Rotary
Rotariano di lungo corso fu nominato presidente del primo Rotary Club cittadino nel 1998/99 e nel 2004/05 fu nominato governatore del Distretto Lazio-Roma-Sardegna. Ovviamente si spese con passione e competenza alla realizzazione delle pubblicazioni e della rivista del club, che ora lo ricorda con un alcuni articoli sull’ultimo numero in uscita. A proposito si veda il link I giornalisti nel Rotary
I saggi su Cagliari
Ma Artizzu è stato anche un prolifico autore di saggi (in gran parte pubblicati dall’edizioni Della Torre dell’amico rotariano Salvatore Fozzi con cui collaborava alla stesura delle iniziative editoriali del club), tra cui spicca “Il dizionario di Cagliari- Sa memoria ‘e su tempus” (1996) che contiene etimologie, modi di dire, e luoghi della città di oggi e di ieri e i nomi dei pesci del Golfo degli Angeli. Una straordinaria guida che svela il capoluogo e la sua storia e che per diverse settimane è stata nelle classifiche dei libri sardi più venduti.
«Lucio Artizzu – scrive nella prefazione il linguista della facoltà di Lettere di Cagliari Giulio Paulis – raccoglie e sistematizza una documentazione preziosa sul lessico cagliaritano, ricavandola da varie fonti e in parte anche dalla sua esperienza personale, ed ha inoltre tentato un inquadramento etimologico dei termini registrati. Grazie a questa lodevole fatica, tutti i sardi appassionati della propria lingua, e in primo luogo i cagliaritani, potranno recuperare le mille parole di un mondo ormai lontano, mentre i linguisti avanno comodo accesso a una quantità di materiali degni di essere considerati e studiati».
Si dedica anche alla traduzioni di opere straniere sulla Sardegna e la cura di diversi volumi, tra i quali “L’isola di Sardegna” di J. W. Tyndale e “La Sardegna e i Sardi”, entrambi editi dalla Ilisso di Nuoro.
Nelson a La Maddalena
Ma tra i suoi libri più suggestivi spicca senza dubbio “Lord Nelson e la Sardegna, da La Maddalena a Capo Trafalgar”, (222 pagine, edizioni Della Torre, seconda edizione 2018). Un libro di ricerca minuziosa, che ricostruisce la presenza del grande ammiraglio inglese per oltre un anno alla fonda davanti a La Maddalena in attesa di lanciarsi all’attacco della flotta francese riparata a Tolone.
Una storia appassionante che l’autore rievoca nel volume col taglio del romanzo storico, che qui riassumiamo in breve. “Reduce dalle strepitose vittorie di Aboukir o del Nilo (1798) e di Copenhagen (1801), l’ammiraglio Lord Horatio Nelson, il 16 maggio 1803, venne nominato Comandante in Capo del Mediterraneo con lo scopo di battere la flotta francese, asserragliata nel porto di Tolone. In vista di quest’evento, decise di mettere al riparo la flotta e si diresse nell’Arcipelago di La Maddalena, scegliendo la rada di Mezzo Schifo (vicino a Palau) quale permanente punto d’appoggio e dove le navi, il 31 ottobre del 1803, poterono finalmente gettare le ancore. Nel corso del soggiorno nell’Arcipelago, che si protrasse fino al gennaio del 1805, Lord Nelson ebbe modo di conoscere le grandi potenzialità strategiche della Sardegna, posta nella posizione più felice del Mediterraneo e tempestò di lettere i ministri della Corona perché si adoperassero per impadronirsi della Sardegna, in qualsiasi modo, anche proponendone al Re sabaudo l’acquisto per la cospicua somma di 500.000 sterline. Ovviamente – sottolinea Artizzu – quello di Lord Nelson fu e rimase un desiderio impossibile; certo è che egli mai cessò di rimpiangere l’ardito e vano sogno di acquisire l’Isola alla sua Patria nel timore che la Sardegna finisse nelle mani dell’odiata Francia”.
Infine Lucio Artizzu è stato sempre vicino alle vicende della categoria e per diverso tempo membro del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti. Il figlio Ignazio – che ne ricorda con grande affetto il suo esempio di padre, di intellettuale e di politico – ha seguito le orme nella carriera giornalistica in Rai e attualmente a capo dell’ufficio stampa del presidente della Giunta regionale.