Lo sport volano per il turismo

Eventi e programmi da valutare

Il giro d’Italia in rosa è passato, le cicliste si sono date battaglia nella tappa di Cagliari per continuare il percorso a Villasimius, Tortolì e Olbia. Una bella vetrina nazionale per il capoluogo e l’Isola con le immagini della corsa in diretta su Raisport e Raidue. Riprese spettacolari, a cui ormai siamo abituati, che mostravano da una parte la fatica delle atlete e dall’altra inquadrature di scorci meravigliosi. Al Poetto la crono è stata seguita da poche centinaia di spettatori, per lo più curiosi tra i bagnanti che in qualche modo erano riusciti ad arrivare alla spiaggia bloccata dai divieti stradali per il tratto iniziale della litoranea. Più numerosi gli appassionati che hanno fatto da cornice lungo le strade delle altre due tappe sarde. Ma il ciclismo al femminile non suscita ancora le emozioni del giro d’Italia o del giro di Sardegna che attirano vere folle lungo tutto il tragitto. In realtà, oltre l’aspetto agonistico, l’evento va visto come uno degli appuntamenti sportivi dell’anno per promuovere l’Isola con le immagini delle tv e le notizie sui media. Non sappiamo in termini di share quanto possa dare di ritorno turistico una manifestazione come il giro d’Italia delle donne, ma siamo certi che lo sport in generale sia diventato un volano molto importante nell’ambito delle iniziative promozionali. Chi viene in Sardegna una volta per partecipare a una gara, probabile che ritorni o faccia una positiva pubblicità.  

Semmai il discorso si sposta sulla qualità e il tipo degli eventi su cui programmare e spendere i finanziamenti regionali. Ci sono sport molto seguiti e popolari ai quali le tv (da Raisport a quelle tematiche) dedicano ampio spazio e un “time” adeguato, senza relegarli negli orari notturni o meno visibili. Pensiamo al tennis, allo stesso ciclismo, ad atletica, basket, pallavolo e altre discipline emergenti. E ora anche alla vela che, grazie a Luna Rossa e alla Coppa America, riesce a catturare un pubblico televisivo davvero mondiale. La vela è ancora uno sport poco praticato in Italia, ma si sta rapidamente espandendo. La Sardegna con i suoi circoli velici, tanti campioni e campi da regata insuperabili, continua a crescere per importanza nell’ambito nazionale.

Sulla vela, ma il discorso si allarga a tutti gli sport, gli enti pubblici con in testa la Regione devono avere le idee ben chiare e progetti garantiti per non sprecare le risorse a disposizione.

Restando nel settore velico vale più sponsorizzare una regata internazionale di maxi yacht, che si svolge lontano in mare aperto praticamente senza pubblico e coinvolge poche decine di equipaggi, oppure un campionato che porta a Cagliari per una settimana mille ragazzini con familiari e accompagnatori? Eppure vediamo ingenti somme erogate per regate d’élite e poche migliaia di euro per manifestazioni che richiamano numerosi partecipanti. Ecco, il giro delle donne può essere inquadrato in questo contesto, superando le polemiche che hanno guastato la vigilia, con le comprensibili proteste di molti cagliaritani per i divieti comparsi all’ultimo momento e il Poetto bloccato per due giorni. Certo, il Comune e gli organizzatori hanno le loro responsabilità per i disagi causati agli abitanti della zona e alle strutture ricettive. In futuro potranno far meglio, studiando percorsi che non paralizzino la città. Nei giorni scorsi al Poetto, in altre occasioni recenti è accaduto per via Roma o viale Diaz. 

Non possiamo, noi sardi, essere accusati di dire sempre no a tutto, di avere paura di puntare in alto e di scommettere sulle novità. Però c’è da fare una constatazione. Chiudere il Poetto in piena estate, seppure per un paio di giorni, è quanto meno insensato quando tutti parlano di operare per allungare la stagione. Gli eventi si possono e si devono organizzare nei mesi meno affollati, a Cagliari come nel resto dell’Isola, non quando le spiagge sono comunque già piene. 

Da molti anni i dirigenti dello sport sardo si battono per portare in Sardegna i giochi del Mediterraneo e di sicuro abbiamo tutte le carte per organizzare una grande edizione. In passato l’Italia ha ospitato i giochi a Napoli, Bari e Pescara e nel 2026 si svolgeranno a Taranto (la seconda volta in Puglia!). Cagliari invece non è mai stata presa in seria considerazione: su queste scelte bisogna ragionare per il futuro e capire perché il capoluogo sinora sia stato sempre escluso. 

Fonti:

L’Unione Sarda, 12.07.2022

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