Ricorre l’anniversario della strage delle Fosse Ardeatine: il 24 marzo del 1944, dopo l’attentato partigiano contro un reparto di tedeschi nella centrale via Rasella, scattò immediata la rappresaglia dei nazisti che portò alla feroce esecuzione di 335 ostaggi. L’ordine di esecuzione riguardò 320 persone, poiché inizialmente erano morti 32 soldati delle SS. Ma il maggiore Kappler, di sua iniziativa, decise di uccidere altre 10 persone. Erroneamente nell’elenco furono aggiunte 15 ostaggi in più. Tra le vittime anche otto sardi che in quei giorni erano rinchiusi a Regina Coeli. Cinque civili: il docente di filosofia Salvatore Canalis (Tula), l’impiegato postale e famoso poeta dialettale Gavino Luna (Padria), l’avvocato Giuseppe Medas (Narbolia) e l’agricoltore Antonio Ignazio Piras (Lotzorai). Sisinnio Mocci di Villacidro, fu uno dei capi della resistenza a Roma catturato e torturato dalla famigerata banda Koch, ma non parlò mai.
I quattro sardi militari
E quattro militari: il pilota Pasqualino Cocco (Sedilo), l’ufficiale di Marina Agostino Napoleone (Carloforte), i carabinieri Candido Manca (Dolianova) e Gerardo Sergi (Portoscuso). Le loro biografie sono state ricostruite e raccontate in più libri dallo studioso di Villacidro Martino Contu che ora ritorna sull’argomento con un volume molto importante e di respiro nazionale, già presentato a Roma lo scorso dicembre. Si intitola “I martiri ardeatini. Carte inedite 1944-45″ edito come i suoi precedenti volumi dalla cagliaritana AM&D. All’opera hanno collaborato Mariano Cingolani, docente di Medicina legale dell’università di Macerata e Cecilia Tasca docente di Archivistica dell’ateneo di Cagliari.
Il nuovo studio di Contu, Tasca e Cingolani
Questo volume ricorda il docente Attilio Ascarelli nella ricorrenza del 50º anniversario della sua scomparsa. L’illustre medico legale, all’indomani della strage nazista delle Fosse Ardeatine ricevette l’incarico di ricostruire le dinamiche dell’efferato eccidio e di identificare i corpi delle vittime. I documenti prodotti nel corso del suo difficile lavoro furono raccolti, ordinati e gelosamente conservati dallo stesso Ascarelli. Dopo la sua morte la famiglia Ascarelli, generosamente, donò le carte all’Istituto di Medicina Legale dell’Università di Macerata. E lì sono rimasti quasi dimenticati per mezzo secolo sino a quando non sono stati “riscoperti” da Martino Contu. Il riordino del prezioso materiale, in gran parte inedito, ha permesso di redigere l’inventario qui pubblicato. Per la prima volta viene ricomposta la serie completa delle biografie dei martiri, offrendo un contributo storiografico che apporta elementi nuovi nello studio della più nota delle stragi naziste compiute in Italia.
Un volume, il primo di una serie, per ricordare i 335 martiri delle Fosse Ardeatine. Tutte le biografie delle vittime di una delle più atroci stragi firmate dai nazisti in Italia. Il massacro nelle cave alle porte di Roma fu una spietata “vendetta” dei tedeschi per punire e terrorizzare gli ex alleati il giorno dopo l’attentato messo a segno dai partigiani in via Rasella.
La decimazione dei prigionieri italiani
Fu ordinata una decimazione, per ogni tedesco morto si sarebbe dovuto giustiziare dieci detenuti nelle carceri romane. Prigionieri innocenti catturati dalle SS con qualsiasi accusa: militari, civili, un’ottantina di ebrei e anche nove sardi che si trovavano per diversi motivi nella capitale. In più vennero aggiunti quindici di malcapitati finiti nelle ultime ore nella rete dei rastrellamenti che portarono il numero dei condannati a 335.
Anniversari: per non dimenticare
Tra il prossimo anno e il 24 marzo del 2014 (data del settantesimo anniversario della strage) sono in programma numerose manifestazioni per celebrare l’inizio della Resistenza e commemorare i martiri delle Ardeatine. Quest’anno (2004) invece è caduto un altro anniversario, strettamente legato a quella tragica pagina di storia: i cinquant’anni dalla scomparsa di Attilio Ascarelli, il medico legale che dall’estate all’autunno del 1944 ebbe l’ingrato compito di dirigere l’opera di esumazione e di identificazione dei 335 corpi. I nazisti, dopo le fucilazioni, fecero saltare le cave e le ricoprirono di calce pensando di far sparire così le prove della strage. Ma non riuscirono nell’intento.
Il Fondo Ascarelli
È appena uscito nelle librerie il primo volume che raccoglie tutti i documenti del Fondo Ascarelli, l’inizio di una collana che custodirà la memoria delle vittime. Il libro “I martiri ardeatini. Carte inedite 1944-1945” è stato presentato nei giorni scorsi a Roma, durante una conferenza nella sala del Consiglio della Comunità Ebraica, alle autorità capitoline e ad alcuni familiari delle vittime. Il peso di un’iniziativa editoriale così importante e di respiro nazionale ricade quasi integralmente su due storici sardi e sulla casa editrice cagliaritana AM&D di Annamaria Delogu e Stefano Pira che hanno scoperto a Macerata e stanno studiando l’intero Fondo Ascarelli con l’obiettivo della pubblicazione integrale.
L’archivio custodito a Macerata
Il volume è firmato da Martino Contu, studioso di Villacidro che da un decennio si occupa delle vittime sarde, a cui ha dedicato una serie di biografie. Con luiCecilia Tasca, docente di Archivistica dell’Università di Cagliari e specialista di storia ebraica e Mariano Cingolani, docente di Medicina legale presso l’Università diMacerata, esperto di antropologia forense. Nell’archivio del suo istituto era finito il Fondo donato nel 1967 dalla figlia Silvana Ascarelli e lì (dove tuttora è custodito) è rimasto quasi dimenticato prima che Contu e la Tasca cominciassero a setacciarlo alla ricerca di documenti sulle vittime sarde. «Il riordino del prezioso materiale, conservato per mezzo secolo» spiega Martino Contu, «ha permesso di redigere l’inventario pubblicato nel volume. Per la prima volta abbiamo ricomposto la serie completa delle biografie dei martiri, contribuendo così a restituire dignità alle vittime e alle loro famiglie. Con questo lavoro vogliamo ricordare il sacrificio di uomini, giovani e anziani, ebrei e cattolici, antifascisti e non, rendendo pubbliche le informazioni contenute nelle singole schede, tuttora unica fonte di notizie per molti dei martiri ardeatini».
Il Fondo comprende tutti i documenti raccolti tra il 1944 e il 1945 dal professor Ascarelli durante le operazioni di esumazione e di identificazione. Di questa tragica esperienza Ascarelli nel 1945 scrisse un libro, “Le Fosse Ardeatine“, pensando di proseguire la pubblicazione delle carte. Ma non ebbe il tempo. Oggi la sua eredità storica si ritrova nel primo volume della AM&D a cui ne seguiranno presto altri due.
Nota:
Questo post comprende i due articoli scritti da Carlo Figari e usciti il primo il 25 marzo 2004 in occasione della pubblicazione del primo volume sul Fondo Ascarelli e il secondo relativo alla presentazione a Roma del medesimo volume e dell’intera opera, apparso il 20 aprile 2004 sempre nella pagina della Cultura dell’Unione Sarda.