Il lungo cammino della Nuova

Le vicende del giornale nei saggi degli storici: bibliografia

Si celebrano quest’anno i 130 anni del quotidiano sassarese (1891-2021). La storia della Nuova Sardegna in parallelo va di pari passo con quella del concorrente cagliaritano L’Unione Sarda (fondato nel 1889) e ne percorre, dall’altro capo dell’Isola, le medesimi vicissitudini. Non un organo di informazione, come intendiamo modernamente un quotidiano indipendente e di opinione (lo diventerà in seguito), ma come strumento politico che deve appoggiare le idee e le campagne elettorali in un determinato gruppo e di un élite borghese, intellettuale e progressista rispetto agli avversari conservatori. Il tutto va inquadrato nel momento storico di fine secolo XIX, in cui sono in gioco forti interessi per le elezioni comunali, provinciali e per la Camera dei deputati.

Sulle origini e le vicende secolari della Nuova, in questo sito abbiamo pubblicato diversi post a firma di storici delle università di Sassari e Cagliari. Ed è presente anche il Pdf del mio libro “Dalla linotype al web. I quotidiani sardi dalle origini ad oggi e l’avventura di Video On Line”, manuale realizzato per il corso di Teoria e Tecnica del linguaggio giornalistico presso la facoltà di Lettere di Cagliari. Uscito nel 2014 per la Cuec, riporta un intero capitolo (l’ottavo, pagg. 137-144) dedicato alla storia della Nuovail link del volume.

Sulle novità degli ultimi anni si veda  “La Nuova Sardegna cambia veste: un lungo percorso iniziato nel 1891″ il link del post.

Il “buco” di 21 anni di chiusura

La Nuova Sardegna ha dunque una storia ultra secolare, essendo nata nel 1891, il 9 agosto come settimanale, e poi dal 17 marzo del 1892 come quotidiano. Ma come sottolinea in diversi articoli Manlio Brigaglia, l’indimenticato storico dell’università di Sassari e giornalista che col quotidiano sassarese ha collaborato a lungo e al quale ha dedicato numerosi saggi, quando si deve celebrare un anniversario tondo bisogna ricordare di togliere i 21 anni di forzata chiusura (gennaio 1926 – aprile 1947) durante il periodo fascista. Al lordo di questa lunga e dolorosa parentesi nel 2021 ricorreranno i 130 dall’uscita del primo numero della testata (in realtà sono 109 anni di pubblicazioni). Una storia travagliata e faticosa, che ha visto La Nuova comunque rinascere a partire dagli anni Ottanta con il passaggio della proprietà dal petroliere Rovelli al gruppo Espresso-Repubblica che faceva capo al grande giornalista Eugenio Scalfari e al principe Carlo Caracciolo. Ovviamente il periodo di chiusura nulla toglie alla longevità del quotidiano, secondo solo all’Unione Sarda, col quale condividono una storia ultrasecolare. Resta un “buco” nelle annate della collezione del giornale che, del silenzio forzato a causa della censura di regime, si può fregiare come vanto e va ad onore della testata democratica e antifascista.

Brigaglia: quella chiusura è un titolo di nobiltà

Scrisse bene Brigaglia in un esaustivo articolo uscito nell’Almanacco di Cagliari (numero del 1995): «Nel 1992 La Nuova ha celebrato i suoi cent’anni. È un piccolo falso storico. Perché in realtà, se è vero che La Nuova quotidiano è nata nel 1892, è anche vero che ha vissuto finora soltanto 81 anni e 8 mesi. Però – conclude lo storico sassarese – a mio parere quegli anni, quei mesi di silenzio, sono il primo dei suoi titoli di nobiltà».

La nuova gestione

A cavallo degli anni Ottanta e Novanta La Nuova Sardegna è passata quindi nelle mani dell’industriale finanziere Carlo De Benedetti. Dal 1° dicembre 2016 esce dal gruppo Finegil e viene dato in gestione alla società DB InformationSpa degli editori-manager lombardi Roberto Briglia e Gianni Vallardi. Con l’acquisizione de La Stampa di Torino e del Secolo XIX, il gruppo di De Benedetti, ha dovuto cedere la testata sassarese ad un altro editore per rispettare i limiti imposti dalla legge contro il monopolio sull’editoria. Il 4 maggio 2018 ha cambiato nuovamente grafica.

Sulla storia del giornale, i direttori e i mutamenti societari, rimandiamo al post  “La Nuova Sardegna, oltre un secolo di vita. La testata fondata nel 1891, chiusa per 21 anni dal fascismo e rinata nel 1947″ (il link).  

Bibliografia

La storia della Nuova è riportata in diversi saggi presenti in questo sito. Ecco una nota bibliografica.

  • Manlio Brigaglia, “I giornali in Sardegna tra la fine dell’Ottocento e la prima guerra mondiale”, in Amministrazioni locali e stampa in Emilia-Romagna (1889-1943), Centro dell’Emilia-Romagna per la storia del giornalismo, Bologna, 1984; Id., “Il giornale del Capo di Sopra, Storia della Nuova Sardegna”, Almanacco di Cagliari, 1995; Id., Tutti i libri che ho fatto, a cura di S. Tola e S. Ruju, Mediando, Sassari, 2018
  •  Laura Pisano, La società della comunicazione. Indagini sul giornalismo tra ’800 e ’900, Cuec, Cagliari, 2007;  Stampa e società in Sardegna dalla Grande Guerra alla costituzione della Regione Autonoma, Franco Angeli, Milano, 1986;  Stampa e società in Sardegna dall’Unità all’età giolittiana, Guanda, Torino, 1977.
  • Francesco Atzeni, La stampa sarda tra ’800 e ’900, relazione per l’incontro sulla “Storia del Giornalismo in Sardegna”, organizzato dall’Ordine dei giornalisti, Cagliari, 11 febbraio 2016. La parte centrale del saggio, a cui fa riferimento – come detto – il titolo, si concentra sul lavoro vero e proprio di Atzeni che ha studiato a fondo diversi periodi della storia della Sardegna attraverso l’analisi dei giornali. Temi a lui cari che ha avuto modo di esporre, oltre che nei libri, anche in alcuni incontri organizzati dall’Ordine dei giornalisti. Nella lavoro  (il link della relazione), Atzeni ripercorre quelle tappe che costituiscono il corso degli eventi dall’Ottocento all’avvento del fascismo e quindi la nascita e il ruolo dei due quotidiani storici dell’Isola.
  • Giuseppina Fois, Saggio pubblicato nel primo volume de “La Sardegna”, enciclopedia a cura di Manlio Brigaglia edito dalle Edizioni Della Torre di Cagliari per la prima edizione dei primi due volumi nel 1982, ristampata nel 1984, completata con il terzo volume e quindi riproposta con una seconda edizione dieci anni dopo. Il saggio della storica dell’università di Sassari, intitolato “Giornali e giornalisti”, nella sezione dedicata a “le strutture culturali” (cap 4, da pag 176), riassume anche la storia della Nuova Sardegna. il link del saggio  ripreso in questo sito.
  • Manlio Brigaglia, Il giornale del Capo di Sopra, in Almanacco di Cagliari, 1995
  • Sandro Ruju, La Nuova Sardegna al tempo di Rovelli, Edes, Sassari, 2018.
  • Rosario Cecaro, I giornali dei sardi, Edes, Sassari, 1998 (cap. 5.2, pagg. 116-138). 
  • Rosario Cecaro, Industrie culturali, dai giornali di Rovelli alle tecnologie digitali, Edes, Sassari, 2009.
  • Carlo Figari, Dalla linotype al web, i quotidiani sardi dalle origini ad oggi e l’avventura di Video On Line, Cuec, Cagliari, 2014; Altri saggi sulla storia del giornalismo in Sardegna sul sito www.CarloFigari.it.
  • AA VV, Dalla prima radio libera al web, Volume sulla storia dell’informazione promosso dal CoReCom Sardegna, 2019. Una parte del capitolo 1 è dedicata alla storia della Nuova Sardegna (da pag. 68): il link del post sul volume  
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