Nell’agenda della nuova giunta Truzzu lo sport non figura certo ai primi posti per le urgenze da realizzare, ma è un settore che non bisogna sottovalutare per il presente e soprattutto il futuro di una città ambiziosa quale vorrebbe essere Cagliari così come delineata nei programmi elettorali. Riguarda tutti, la salute dei singoli cittadini e della collettività, toglie i ragazzi dalla strada e offre numerose opportunità di lavoro per chi opera nelle palestre, nei campi, nelle piscine. Ma non ultimo è un importantissimo volano pubblicitario per il turismo, presentando la città come teatro di eventi nazionali ed internazionali. Lasciamo da parte la squadra rossoblù che da mezzo secolo è testimonial non solo di Cagliari, ma dell’intera Sardegna, e pensiamo invece ad altre grandi opportunità. Cominciando dalla presenza oggi della barca Luna Rossa sfidante di Coppa America che ha portato in città un team di oltre cento persone tra atleti, tecnici e familiari, e che ha catapultato il capoluogo all’attenzione mondiale.
Per settembre è annunciato il varo del “mostro” marino capace di superare in velocità un qualsiasi motoscafo ed è già iniziata l’attesa per la prossima primavera quando, proprio nelle acque del Golfo degli Angeli, si disputerà la prima tappa delle selezioni di qualificazione. Le tv di tutto il mondo si concentreranno sulle regate inviando immagini della città, delle sue bellezze e dell’incantevole mare, sino agli Usa e alla lontana Australia. Che occasione straordinaria di promozione turistica. Come non cogliere questo incredibile assist?
L’importante è che l’amministrazione comunale non sia lasciata sola e che, insieme alla Regione e a tutti gli enti pubblici e privati, sappia cogliere ogni opportunità. Non sembra, ma i tempi sono stretti, anzi strettissimi. Bisogna partire subito con programmi di investimento e promozionali puntando a valorizzare quanto possa offrire la città con i suoi monumenti, i musei (i “Giganti di Monte Prama” probabilmente saranno ancora qui), il Poetto e le altre località del litorale.
Non serve una campagna last minute e raffazzonata sui giornali nazionali sperando di richiamare i turisti dell’ultimo momento. Come quella che abbiamo visto in questi mesi in piena stagione estiva. Inutile e soldi sprecati perché, con i costi altissimi di luglio e agosto e con la gente che si era già organizzata, il ritorno di quella promozione sarà quanto mai risibile.
Riguardo all’improvvisata operazione di marketing per far sapere che abbiamo il mare più bello d’Italia è un messaggio logoro e superato, che sentiamo nelle fiere da quarant’anni, dall’epoca del vituperato Esit che per lo meno faceva promozione con un anno d’anticipo.
Che Cagliari abbia un mare fantastico con condizioni meteo eccezionali lo dimostra il fatto che Luna Rossa abbia voluto qui la sua base per tre anni di allenamenti. Ricordo le interviste a Giovanni Soldini che, agli inizi degli anni Duemila, regatava nel Golfo col suo trimarano Tim in occasione di alcune tappe del circuito mondiale che portò i più grandi campioni della vela oceanica. Soldini, che ha navigato in tutto il mondo, era entusiasta di Cagliari. Per non citare il mitico Cino Ricci che in città era di casa e il cui figlio Franco ha fondato e gestisce una scuola velica a Capitana, fucina di centinaia di velisti.
Non solo vela. Vogliamo parlare di tennis con il presidente della Federazione nazionale Angelino Binaghi che non perde occasione per promuovere Cagliari e la Sardegna? La nostra città ha un eccezionale potenziale per lo sport, sia per praticarlo a tutti i livelli che come richiamo turistico.
Dunque, lo sport è un settore da non sottovalutare ed anzi da valorizzare, partendo dalla costruzione del nuovo stadio del Cagliari a Sant’Elia per il quale, ci sembra, si stiano muovendo positivamente tutti i soggetti coinvolti. Sperando che non saltino fuori problemi burocratici e che il presidente Giulini possa portare avanti il progetto nei tempi stabiliti.
Ho letto con interesse l’intervista fatta dalla nostra Mariella Careddu al neo assessore Paolo Spano che si deve occupare di polizia municipale, politiche per i migranti e ha anche la delega allo sport. L’intervista, penso per motivi di spazio e magari riservandosi ad altra puntata, ha saltato di parlare proprio di sport. Peccato, perché Paolo Spano più che un ragioniere in pensione come definito è soprattutto un uomo di sport, o meglio di cavalli. Lo conosco da molti anni, conosco la sua serietà e l’abilità di cavaliere, istruttore e addestratore. Credo che nessuno più di lui possa avere un’idea per salvare l’ippodromo che, da oltre un ventennio, vive in costante agonia. Nei programmi avviati dalla giunta Zedda per il Poetto c’erano il riordino e lo sviluppo dell’area di Marina Piccola dedicata alla vela e a tutti gli sport nautici, mentre mancava un progetto concreto per rilanciare uno degli ippodromi più belli d’Italia. Confidiamo ora nell’assessore-cavaliere Spano, l’ultima speranza per far rinascere il galoppatoio e valorizzare un’area verde unica nel genere.