La stampa cattolica del Novecento

Il saggio dello storico Francesco Atzeni

Nel volume  “Duecento anni al servizio del territorio” (1803-2003), a cura di Tonino Cabizzosu di cui parliamo nel post precedente scritto da Francesco Birocchi e dedicato ai Pionieri della stampa cattolica in Sardegna (il link), compare a seguire un altro importante saggio che completa la precedente narrazione. Si intitola “La stampa cattolica del Novecento”, autore Francesco Atzeni, docente di Storia contemporanea dell’università di Cagliari (ora in pensione), che nel corso della sua lunga carriera di ricercatore e accademico, ha esaminato e approfondito con numerosi studi, saggi e articoli vari. In questo sito compaiono diversi post dedicati ai lavori di Atzeni e ai quali rimandiamo per ulteriori conoscenze. Il docente cagliaritano si è interessato a più riprese della stampa in Sardegna (dalle origini di fine Settecento al Novecento) con un particolare riguardo alla stampa cattolica. Non a caso è stato chiamato da don Tonino Cabizzosu a dare un importante contributo ai vari convegni organizzati per il Bicentenario della Diocesi di Ozieri dai quali è rimasto il volume pubblicato da Carlo Delfino di Sassari nel 2003 (Il link del volume).

Qui riportiamo una nostra sintesi del saggio evidenziando i principali passaggi storici e le testate cattoliche che hanno caratterizzato il Ventesimo secolo nell’Isola, svolgendo un ruolo fondamentale nell’ambito religioso, politico, sociale e culturale. Per un approfondimento, riguardo agli eventi storici e ai numerosi personaggi religiosi e laici che hanno contribuito alla nascita e pubblicazione delle varie testate, rinviamo alla lettura integrale del saggio di cui pubblichiamo il PDF.

 

«Il Novecento – scrive Atzeni – presenta un’articolazione di iniziative nell’Isola da parte dei cattolici nel campo della stampa, la quale nelle sue molteplici espressioni, nei suoi rapporti con gruppi, ambienti e settori del movimento cattolico organizzato, nel suo collocarsi all’interno della vita politica, culturale, economica e religiosa, contribuisce a delineare un quadro complessivo dell’impegno attivistico dei cattolici militanti, che riflette le diversità nei vari periodi storici nei quali comparvero le singole testate, le differenti problematiche e le peculiarità delle situazioni anche locali nelle quali i fogli cattolici si trovarono ad operare, la specificità degli obiettivi delle singole iniziative intraprese intesero raggiungere».

L’esperienza della stampa cattolica del ’900 si collega direttamente alle iniziative prese dai cattolici nel campo del giornalismo a partire dagli anni cinquanta dell’800. L’esigenza di avere organi di stampa che difendessero gli interessi della Chiesa e potessero opporsi al dilagare del laicismo e, per certi versi dell’anticlericalismo aveva portato alla nascita fin dal 1856 al 1860 del primo giornale cattolico pubblicato nell’Isola, il bisettimanale L’Ichnusa, che vide la luce a Cagliari e si caratterizzò per la lunga battaglia condotta contro la classe dirigente liberale e contro tutti quei provvedimenti che miravano alla laicizzazione della società in tutte le sue strutture.

All’alba del Novecento

Sulla scia di quella prima esperienza si innesta il percorso della stampa cattolica dell’800 con gli ultimi anni del secolo e il primo quindicennio del ’900. Con le iniziative dei cattolici non solo quasi esclusivamente nel campo religioso, ma anche culturale, economico e sociale, e ad una più attiva partecipazione alla vita politica, come documentano le consultazione elettorali di quegli anni.

Principali testate cattoliche di questi anni furono a Cagliari i quotidiani: La Sardegna cattolica (1896-1906) e il Corriere dell’isola (1907-1913).

Tra il 1902 e i 1904 si pubblicarono anche il Gazzettino sardo diretto dal sacerdore Michele Costamagna e tra i 1904 e il 1905 Il Lavoratore, espressione del gruppo democratico cristiano diretto da don Virgilio Angioni.

A Sassari  tra il 1904 eil 1906 veniva pubblicato il quotidiano L’Armonia sarda cui seguirono il settimanale La Voce della Sardegna (1907) e dal 1910 il settimanale La Libertà.

Questi giornali, quotidiani e settimanali, si caratterizzarono per la loro valenza politica oltre che religiosa perché mirarono a rafforzare e incoraggiare la presenza dei cattolici sul piano organizzativi e politico in una realtà politico-sociale quale quella sarda del primo quindicennio del ‘900, che era profondamente mutata rispetto al decennio precedente.

La diffusione del socialismo, delle correnti democratiche, dell’anticlericalismo, una maggiore presenza di strutture di tipo partitico e sindacale e della stampa socialista, unitamente all’emergere di nuovi orientamenti ideologici e di nuove spinte organizzative all’interno del movimento cattolico posero la stampa cattolica sarda nella necessità di adeguarsi alle modificazioni intervenute, sia nei temi propagandistici, sia nei programmi di azione sociale e politica proposti. Tutta la stampa cattolica del periodo si mostrò particolarmente sensibile nel trattare i tradizionali temi dell’economia sarda e non mancò di auspicare un più decisivo intervento dello Stato a favore dell’Isola.

L’appoggio al Partito popolare

Dopo la prima guerra mondiale la nascita di un partito di ispirazione cattolica, il Partito popolare italiano, nel 1919 segnò profondi cambiamenti nel movimento cattolico e nei suoi rapporti con la stampa cattolica. La nascita del PPI segnò, infatti, un allineamento pressoché generale della stampa cattolica a sostegno del nuovo partito e ciò avvenne anche in Sardegna, dove fecero atto di adesione sia la sassarese Libertà, sia la cagliaritana La Voce del popolo.

Il Corriere di Sardegna (1920-1926)

Principale iniziativa editoriale dei cattolici fu comunque la pubblicazione del quotidiano Il Corriere di Sardegna (1920-1926), organo del movimento cattolico cagliaritano e del popolarismo sardo, di cui fu primo direttore il sacerdote Gabriele Pagani sostituito dal novembre 1921 da Angelo Amicarelli, Vittorio Quesada e Lay Pedroni.

Il Corriere di Sardegna mirava ad essere un moderno organo di informazione e competeva con gli altri fogli quotidiani, La Nuova Sardegna, L’Unione Sarda e il socialista Il Risveglio dell’Isola, con ampie notizie di carattere generale di politica estera, politica economica ed interna, con corrispondenze sui principali avvenimenti del giorno italiani ed esteri; molto curata la corrispondenza dai centri dell’Isola.

Solo dopo la scelta antifascista del 1923 del PPI non tutta la stampa cattolica nazionale continuò a sostenere il Partito popolare, al quale invece i due giornlai sardi non cessarono di far mancare il loro appoggio. In particolare il Corriere di Sardegna si caratterizzò per il sostegno all’Azione cattolica e alla Chiesa nella contrapposizione all’ascesa del regime fascista.

Mussolini in Sardegna

Il 31 ottobre 1926 dopo l’attentato a Mussolini, la tipografia del Corriere fu distrutta dai fascisti. A partire da 1928 sarà sostituito dal settimanale La Sardegna cattolica che, diretta da Giuseppe Lay Pedroni, si pubblicherà sino al 1947.

 

Tra il 1921 e i primi anni Cinquanta nasceranno numerose testate cattoliche in ogni diocesi. In queste pubblicazioni prevalgono in genere le informazioni di natura ecclesiastica locale, Il più importante per la continuità è certamente L’Ortobene, fondato nel 1926 e tutt’ora in stampa.

Atzeni ricostruisce lo sfondo politico e socialein cui si muovono i giornali cattolici durante il ventennio fascista. Lo scenaio che si apre con la fine della seconda guerra mondiale presenta caratteri del tutto nuovi e differenti rispetto a quelli nei quali il giornalismo cattolico si era trovato ad operare nei decenni precedenti. La stampa cattolica diede un notevole contributo alla formazione, diffusione e al radicamento della Democrazia Cristiana che in Sardegna divenne il partito di maggioranza relativa ottenendo alle elezioni del 2 giugno per la Costituente il 41,1% dei voti.

I giornali del dopoguerra

In campo giornalistico le due più importanti iniziative furono la pubblicazione di due quotidiani, a Sassari il Corriere dell’isola, fondato da Nino Campus, pubblicato da 1947 al 1957, quale giornale legato strettamente alla DC. A Cagliari sempre nel 1946 il settimanale La Sardegna cattolica veniva sostituito da un’iniziativa più ampio respiro: nasceva il Quotidiano sardo che, diretto da Mariano Pintus, si qualificava come giornale cattolico, la cui pubblicazione per iniziativa dell’arcivescovo di Oristano mons. Giuseppe Cogoni, fu pubblicato per oltre un decennio sotto la direzione di Giuseppe Lepori e poi di Italo Montini sono al 1958.

Sarà questa un’iniziativa destinata a non essere ripresa successivamente, mentre il panorama editoriale resterà saldamente nelle mani dei due storici quotidiani “storici” L’Unione e La Nuova. Resteranno vivi e vivaci i periodici diocesani quali strumenti di comunicazione ecclesiale, di collegamento con le istanze del territorio e di raccordo con la vita interna delle diocesi.

Ciò che questa stampa in definitiva necessariamente scontava e sconta è la mancanza di strutture redazionali adeguate e di mezzi sufficienti, che fanno sì che essa, per le sue stesse caratteristiche, non ha la possibilità di costituire un importante punto di riferimento a livello di opinione pubblica  Si pone quindi io problema di far acquisire alla stampa cattolica un ruolo incisivo nel panorama della stampa isolana.

Chi è Francesco Atzeni

Dal 2002 professore ordinario di Storia contemporanea all’Università di Cagliari dove, nell’arco di circa quarant’anni ha accompagnato da protagonista i principali momenti di evoluzione dell’Ateneo cagliaritano e nello specifico del Polo umanistico, diventando dapprima ricercatore di Storia contemporanea, quindi professore associato e ordinario e svolgendo incarichi organizzativo-gestionali a più livelli, da Coordinatore di corso di laurea a Direttore di dipartimento (2008), da Prorettore per la didattica (2009) a componente del Senato accademico fino a membro della commissione per l’Abilitazione scientifica nazionale.

Per un approfondimento della figura dello storico e della sua ricca bibliografia, riguardo anche e soprattutto alla stampa in Sardegna, si vedano gli allegati nel post di questo sito (il link).

Fonti:

AA VV, “Duecento anni al servizio del territorio” (1803-2003), a cura di Tonino Cabizzosu, Carlo Delfino editore, Sassari, 2003.

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